Una giornata al vinitaly

6 aprile 2008

Il giro degli assaggi è partito dall’Emilia Romagna, padiglione 1. In realtà non abbiamo toccato una goccia di vino, era troppo presto, c’era poca gente e non ce la sentivamo di iniziare a bere subito, alle 9.00 di mattina. La seconda visita è spettata alla Sicilia che si trovava proprio lì accanto. Ma anche in quest’occasione abbiamo atteso a degustare il buon nettare. Come terza tappa siamo andati in Veneto, che non poteva certo mancare. È stato qui che abbiamo iniziato le prime degustazioni. Siamo partiti da Soave, cantina del Castello; il primo bicchiere era un bianco, buono, ma il secondo è stato un recioto bianco, si, bianco, perché a Soave hanno solo vini di quel colore. Tornando a noi, devo dire che il recioto bianco di Soave mi ha proprio colpito, molto buono, dolce, fruttato, gradevole al palato, davvero un ottimo vino, forse il migliore tra quelli che abbiamo assaggiato, peccato che la signorina ci abbia parlato poco di esso, meritava più pubblicità.

Vinitaly 2008

Il nostro percorso è proseguito poi tra vari stand in cerca di vini cileni. Il primo ad essere stato assaggiato è stato un bianco, buono, con un buon retrogusto. La seconda enoteca della categoria, ci ha offerto un rosè, fruttato e dolce, buono anch’esso, ne valeva la pena, si è rivelata una delusione invece, l’assaggio del vino bianco. Visto che eravamo lì c’era tempo anche per assaggiare una sangria in lattina. La bevanda è pensata per un pubblico giovane, come aperitivo e viene lanciata sul mercato proprio in questi giorni. Il gusto è gradevole, dolce e, inutile dire, fruttato. Le novità sono che la bibita è frizzante e non è alcoolica quanto l’originale, solo il 7% di volume. Per cambiare, dopo il riscaldamento del palato e dopo l’assaggio di un ottimo formaggio piemontese, siamo approdati all’assaggio del vino rosso, cileno per completare la serie. Le bottiglie era un Cabernet Sauvignon e un Carmenere, il nome dato alle produzioni è Casillero del Diablo. Si tratta di un vino molto corposo, con un buon retrogusto che richiama il legno della botte. Un vino adatto alle carni rosse e alla selvaggina, il volume è 13,5%.

Ormai la mattina stava volgendo al termine, ma c’era ancora tempo per l’assaggio dell’olio con un po’ di pane, che fa bene anche allo stomaco in tali occasioni. Ottimi i prodotti pugliesi e veneti.

Una volta usciti abbiamo smaltito l’alcool in trattoria “dal Ropeton”, poi gelato e filmetto “Hot fuzz” sul divano. Giornata passata in tranquillità insomma. 🙂